Riassunto delle puntate precedenti.
Un misterioso straniero arriva in una sperduta località di montagna. Attira l’attenzione di un solitario cercatore di funghi e di Lauren, la barista del piccolo e unico bar del posto, a cui chiede informazioni su dove passare la notte. Lei lo indirizza al B&B gestito dal fratello. Lo straniero si avvia, seguito da un uomo che sembra appartenere a qualche servizio di intelligence. Il tutto viene notato dal giovane benzinaio che si rivela far parte di un losco traffico.
Al B&B lo straniero incappa in Jo, una donna con la quale ha parecchi conti da regolare. Ma essendosi accorto dell’uomo che lo segue, chiede a Jo di allearsi a lui per neutralizzarlo. Nel frattempo quest’ultimo si dà alla macchia nei boschi mentre il cercatore di funghi decide di rifugiarsi nella sua baita. Al B&B fa la sua comparsa una cliente decisa a portare scompiglio mentre da qualche parte, lontano, una figura denominata Coordinatore decide di entrare in gioco.
Jo e lo straniero che scopriamo chiamarsi Gregory si recano nel paese vicino. Il piano di Jo è fingere di aiutare Gregory mentre si reca all’appuntamento con Cisco.
[18] Jo (scritto da Sara del blog leggimiscrivimi)
«Lo sai come funziona, dobbiamo precedere le sue mosse se non vuoi finire sotto terra», gli dico appena chiusa la portiera dell’auto.
Esce dal parcheggio e si avvia per la strada. «Le ovvietà tienile per te! Piuttosto, dimmi da che parte andare, in fin dei conti sei tu che conosci questa zona…»
Sbuffo facendo spallucce. «Conoscerò anche la zona, ma cosa vuoi che ne sappia delle sue intenzioni? Prima di tutto, perché ti segue? Cos’altro hai combinato da quando ci siamo separati?» gli domando sfrontata con l’unico fine di infastidirlo.
«Questi non sono affari tuoi, o almeno non lo sono più! Piuttosto non capisco… mi ha seguito fino al B&B ma poi non è entrato come invece mi sarei aspettato ed è andato via… dove secondo te?» mi chiede con tono distaccato.
Nervosamente mi passo una mano tra i capelli per spostare indietro il ciuffo biondo, un gesto che faccio sempre quando devo riflettere su un qualcosa di importante e lui lo sa, infatti lo sento più sereno, inizia nuovamente a fidarsi di me, ottimo!
«Una cosa è certa, non vuole ucciderti!» dichiaro improvvisamente.
Greg annuisce, o Gregory, o come diavolo si fa chiamare ora, sicuramente non ci era arrivato ma ora che l’ho detto gli sembra più che plausibile. «Sarebbe entrato nel B&B e ci avrebbe uccisi entrambi!» aggiungo, per chiarire il mio pensiero.
Allungo per quanto mi è possibile le gambe, come a stiracchiarle. Mi pento di aver indossato degli shorts invece che i soliti jeans, ma questa mattina avevo molto caldo.
Gregory sposta per un attimo lo sguardo dalla strada per ammirare le mie sinuose e tornite gambe, che più di una volta lo hanno fatto sognare. Sicuramente starà pensando al fatto che nonostante siano passati un po’ di anni non sono poi così male. Avrà dedotto che mi tengo in forma, d’altra parte noi non possiamo permetterci di lasciarci andare: mai! Ne va della nostra vita.
«Che faccio procedo dritto? Ci sono diverse strade laterali, da che parte vado?» mi chiede ancora, ma con un tono più gentile, più complice.
«A destra c’è una strada sterrata che porta a un vecchio capanno, ma non credo possa essere andato lì», o meglio, sono quasi sicura che ci sia andato, forse perché crede di prenderci di sorpresa alle spalle. «Prosegui ancora un po’, fra poco c’è un piccolo paese. Mi fermo in un paio di negozi che conosco e intanto vediamo se è lì» mi invento come scusa.
«Ok, però non fare domande! Potresti far nascere sospetti!» mi ammonisce.
«Per chi mi prendi, non sono mica una principiante», lo rimprovero guardandolo di sottecchi; con chi crede di parlare. Lo osservo mentre guida, e quando può mi lancia delle occhiate, come se volesse “leggermi”.
Improvvisamente tutto mi è chiaro. «Dimmi la verità… non sei venuto qui a cercare me!» Sembra una domanda, ma invece è una constatazione.
«Come fai a comprendere sempre tutto?» È sempre stupito dal mio forte intuito, ma come faccio non lo so, sarà un dono.
«Primo: se ti fossi accorto prima di essere seguito non ti saresti fermato al B&B. Lo avresti preceduto e aspettato in una di quelle insenature per buttarlo fuori strada, aggredirlo e farti dare delle spiegazioni, oppure ucciderlo, dipende da come ti girava.»
Greg ride di gusto. «Mi conosci bene! Secondo?» mi imbecca curioso.
Sospiro prima di spiegargli il mio pensiero. «Secondo: non avresti mai perso l’occasione di farmi fuori con le tue mani, quindi, se avessi saputo di essere seguito da un sicario non mi avresti incontrata con il rischio che fosse lui a uccidermi. Ne deduco che tu mi hai vista solo una volta che sei entrato.»
«Ti ho vista dalla vetrata, per quello sono entrato con passo felpato, non volevo che mi sparassi… hai sempre la tua “amica” nello stivale?» Max sorride compiaciuto, sembra voglia ripristinare la nostra intesa. Io però non so se fidarmi, però è inutile negare di avere la mia fedele Quenn Anne. Mi chino per sfilare la mia pistola, la mostro e poi la ripongo.
Lui sorride sempre compiaciuto, forse crede di avermi in pugno, ma non sa che lo sto portando al mio appuntamento e che poi insieme a Cisco decideremo cosa farcene. Potrei provare a convincerlo a darci una mano, lui è abilissimo, potrebbe veramente fare la differenza, anche se prima dobbiamo depistare quell’altro tizio, per non averlo tra i piedi!
Comunque, non so se accetterebbe di lavorare ancora con me, non credo si fiderebbe un’altra volta e poi Cisco credo inizi ad avere dei dubbi.
Beh, vediamo, per ora devo passare a prendere le munizioni sottobanco dal farmacista e ritirare la busta con le indicazioni per il colpo dal fiorista… sarei dovuta passare più tardi, ma credo non sia un problema.
«Ecco il paese, ora?» mi chiede.
«Tu vai al bar a bere un goccio, io faccio due commissioni giusto per non destare sospetti e intanto, guardiamoci le spalle a vicenda. Fra mezz’ora ci ritroviamo alla macchina!»
E poi ti porto dove voglio io…
Continua…
Sara! Ma perché non scrivi un thriller? Guarda come ti viene bene la tua parte 😍
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