#220 – Un bel mattino

Appena sveglio pensò che finalmente, dopo tanto brutto tempo, era arrivata una bella giornata. Dalle finestre della camera da letto le fronde dell’albero in giardino si muovevano delicatamente smosse da un vento ormai stanco di essere violento e il cielo sullo sfondo appariva di un azzurro intenso, senza nuvole. Si rialzò a sedere appoggiandosi con la schiena alla testata del letto, godendo ancora qualche minuto del piacevole tepore dato dal piumino. Uno stormo di oche in migrazione tagliò il cielo per qualche momento, regalandogli nuovi spunti di riflessione. Il programma della giornata si prospettava tranquillo, albore di un periodo di serenità che da tempo aspettava e che finalmente aveva raggiunto. Continuava a lasciar vagare lo sguardo nella profondità del cielo che solo poche ore prima era tessuto di stelle, mentre progettava il suo prossimo futuro, fino a che la sua attenzione fu attirata da un aereo. Provò a immaginare a quale altitudine stesse volando quell’oggetto che, vista la distanza, sembrava così piccolo da quasi non essere notato se non per merito della corta scia bianca che si lasciava alle spalle. Quella piccola meraviglia dell’ingegno umano scatenò in lui profonda ammirazione e il giusto orgoglio di appartenere ad una specie capace di un simile progresso. L’aereo infine sparì oltre la cornice della finestra e lui si decise ad alzarsi, ancora più desideroso di dare il suo contributo anche se infinitesimale a quella civiltà capace ancora di chissà quali meraviglie. Fu solo qualche minuto più tardi che ebbe giusto il tempo di capire cosa effettivamente aveva visto nel cielo. Lo capì appena dopo la luce abbagliante e appena prima di essere travolto dall’onda d’urto.

Pubblicità