Non più.

In qualche modo mi sono sempre sentito fiero di essere italiano.
Poco più che ragazzino capitava che aiutassi mio padre nel suo secondo lavoro come barman in un circolo familiare dopolavoro della Milano a cavallo tra gli anni 70 e 80. Una sera era stata organizzata una specie di tombolata o lotteria, non ricordo bene, di sicuro tutti i partecipanti, quindi tutti gli iscritti al circolo, famiglie comprese, erano muniti di tagliandino e penna per segnare i numeri estratti. Ogni posto ai tavoli era occupato, perciò qualcuno aveva attaccato il proprio foglietto con del nastro adesivo alle colonne presenti nel locale che, come da migliore tradizione, era un seminterrato. Quel nastro adesivo doveva avere una bella tenuta, perché ha fissato uno dei ricordi più vividi della mia giovinezza.
La persona che declamava numeri e altro al microfono, notando l’accorgimento, disse: “guardate come gli italiani conoscono l’arte di arrangiarsi” scatenando applausi e complimenti verso chi aveva compiuto l’eroico gesto. Ecco, magari le parole usate non furono proprio queste, ma il senso sì.
Credo che quello fu il primo momento in cui, nel mio piccolo, mi sentii orgoglioso di appartenere a un popolo così pieno di risorse…
Potrà sembrare un motivo futile, ma fu solo il primo. Poi la nostra storia, la cultura, l’arte, ecc. Sapete già tutto.
Ora non lo sono più. Orgoglioso, intendo.
Mi spiace.
Già fatico a non vergognarmi di appartenere alla razza umana, figuriamoci essere italiano.
Il motivo?
Se avete bisogno che ve lo spieghi è inutile che lo faccia.
Ora però mi è venuta voglia di una spuma nera.

17 Comments

  1. Nella parte iniziale del tuo post sei riuscito a descrivere perfettamente l’atmosfera magica che c’era nel locale in cui lavorava tuo padre. Per spuma nera intendi il chinotto?

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    1. Grazie. La spuma, nera e bionda, è stata la bevanda analcolica più diffusa in Italia prima dell’arrivo della coca cola. E anche dopo, ha mantenuto il suo pubblico per anni, prima di sparire dalle scene. Non esattamente un chinotto, diciamo il suo parente povero… 😉

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