Qui dovrebbe esserci un riassunto, ma onestamente chi li legge i riassunti? Per saperne di più vi rimando alla prima puntata di questo racconto scritto da sette autori differenti per stile e genere, ognuno libero di portare il suo personaggio dove vuole.
[37] Numero 6 (scritto da Roberto)
TIME: 10:25:15
6 si svegliò di soprassalto, la spalla bruciava come l’inferno.
Il letto era fradicio di sangue, la ferita si era riaperta.
Imprecando si alzò e andò nel bagno dove asciugamani imbrattati di rosso restavano a testimonianza del medicamento precedente.
Mentre si toglieva le bende trovate nel bagno di quella baita, ripensò alla sera prima.
TIME: 17:05:26 (sette ore prima)
C’era quasi riuscito, aveva seguito la donna fino a rintracciare il Soggetto e il caso gli aveva anche dato l’opportunità per eliminarlo; una gomma bucata.
Aveva estratto in fretta il fucile recuperato dalla sua attrezzatura prima di mettersi sulle tracce della donna.
Un attimo, uno sfortunato attimo in cui il Soggetto si era chinato proprio mentre lui premeva il grilletto.
Un errore che era bastato al bersaglio per mettersi al riparo e rispondere al fuoco.
Il vantaggio era comunque dalla sua, aveva un fucile ed era ben appostato. Non si aspettava certo che la donna rimasta nell’auto riuscisse a liberarsi e dare copertura all’uomo.
Pochi colpi sparati a caso da lei e il destino avverso avevano fatto il resto.
Un proiettile lo aveva colpito alla spalla sinistra lasciandolo senza fiato.
Era ferito ed aveva di fronte due ostili, di cui sicuramente uno ben addestrato.
Il vantaggio era a loro favore adesso.
Corse verso l’auto, raccolse al volo lo zaino sulla spalla destra e ripreso il fucile si diresse verso una baita poco lontano di cui aveva scorto la stradina d’ingresso poco prima.
Sfondò la porta e lasciò zaino e fucile, appostato con la pistola alla finestra restò in guardia per un possibile attacco.
Il braccio ormai inutilizzabile faceva un male cane e sanguinava copiosamente.
Si allontanò dalla finestra, raccolse lo smartphone e controllò il GPS.
Pareva che il segnale stesse tornando verso il paesino, forse aveva ancora tempo.
Estrasse il kit medico dallo zaino, ingurgitò una manciata di pillole poi andò in bagno per medicare la ferita.
Qualche minuto dopo era sdraiato sul letto, il proiettile ancora in corpo. Aveva bisogno di cure mediche ma la missione era più importante. Solo alcuni minuti per riprendere fiato e poi avrebbe ripreso la caccia…
TIME: 10:15:05
Imprecò. Aveva ancora tempo, ma sapeva che il Direttivo non avrebbe aspettato molto a intervenire.
Adesso che sapeva cosa doveva recuperare non si faceva illusioni.
Una drive USB contenente i nominativi di tutti gli agenti e le operazioni illecite del Direttivo e della Società, l’agenzia da sempre antagonista del Direttivo.
Se i dati fossero stati resi pubblici lo scandalo internazionale sarebbe stato immenso. Governi di tutto il mondo erano coinvolti da entrambe le fazioni.
Il Direttivo doveva già avere messo in moto un piano di contingenza ed era sicuro non prevedesse la pensione anticipata per lui e gli altri agenti.
Ingoiò un’altro mix di antibiotici, antidolorifici e stimolanti; raccolse pistola e smartphone e si avviò all’auto.
Il segnale GPS era fermo. Non restava che chiudere i conti in fretta, non c’era alternativa.
[38] Filippo (scritto da Elena del blog Non solo campagna)
“Dunque, è questo il vero motivo per cui il grande Augustus si è degnato di venire fin quassù.” Lo guardo attentamente, assaporando fino in fondo quel momento. Anche il Coordinatore, quindi, ha il suo tallone d’Achille.
«Sai… da quando è morta Giuliana il mio cuore si è indurito. Non mi importa più di nessuno se non di me stesso. Ho rischiato di morire e a voi non è importato un bel niente. Non mi avete offerto protezione… Niente!» Una rabbia sorda, repressa da tanto tempo, sta montando dentro di me. Anni di isolamento mi hanno reso duro, come le mie mani che lavorano il legno e raccolgono funghi.
«Fallo per me,» implora Augustus.
«Per te? E cosa ti devo? Forse hai mosso un dito per me? Non avete mai neanche cercato di scoprire chi fosse il responsabile della morte di mia moglie.»
«Se ti dicessi chi è stato, mi aiuteresti?»
«Perché? Tu lo sai?»
«Sì.»
«Lo sai e in tutti questi anni non hai ritenuto opportuno informarmene? E no! Io non ero degno di tali confidenze, ma ora che è in gioco la vita del prezioso figliolo, allora si può fare. Non è così?»
«Senti… Io non potevo rivelarti tutto e tu poi hai preso la decisione di andartene e le cose si sono arenate. Però ora sono disposto a dirti tutto se salvi mio figlio.»
Lo guardo intensamente. “Che carogna”, penso. “Non so se prenderlo a cazzotti e andarmene via o aspettare le sue inutili spiegazioni”.
«Se sei abbastanza convincente, può essere che ti dia una mano.» Decido alla fine di dargli una possibilità.
«L’obiettivo della sparatoria era tua moglie. Tu sei capitato per caso lì, non sei mai stato in pericolo.»
«Che diavolo stai dicendo!» Ho la mente in subbuglio. Quello che ha detto Augustus non ha senso.
«Lei era un agente operativo. Nome in codice Rebecca.»
«Rebecca! Ma no! Mia moglie era un agente di commercio.»
«Considera tutte le volte che stava via… Coincidevano con le missioni di Rebecca.»
«Lo sai che ora non posso verificare.»
«Devi credermi. Oggi non scherzo e non ho intenzione di mentire. È in ballo la vita di mio figlio.»
Lo scruto bene in volto per cercare una traccia di menzogna, ma non ne trovo.
Dice la verità.
Rimango un attimo come sospeso, poi la nuvola nera che mi avvolge e che mi opprime da anni sembra svanire nel nulla. Mi rendo conto che sono libero.
Io non ho mai corso un reale pericolo di essere ucciso!
Il mio matrimonio, poi, è stato tutta una farsa.
Guardo di nuovo intensamente Augustus e, finalmente, gli assesto un potente pugno in faccia, scaraventandolo a terra.
«Fanculo! Trova qualcun altro per salvare il tuo lurido figlio. Io vi saluto tutti e parto. Penso che me ne andrò al mare. Qui comincia a fare troppo freddo per i miei gusti.»
Prendo la via d’uscita, e non mi volto indietro.
Sento B.G. che borbotta un buona fortuna. Senza neanche girare la testa lo saluto toccandomi la tempia con due dita.
Sì, penso che fare il raccoglitore di ricci marini mi si addica.
A domani per il Gran Finale…
Autore, blog e personaggio.
Walter, lestoriediwalter: Gregory, lo straniero.
Elena, nonsolocampagna: Filippo, il cercatore di funghi.
Maida, cuoreruotante: Lauren la barista.
Roberto: Numero 6, agente segreto.
Sara, leggimiscrivimi: Jo, la donna misteriosa.
Onofrio, neon di berlino: Cisco il benzinaio.
Silvana, residui di tramonto: Marie, la fotografa di moda.