Qui dovrebbe esserci un riassunto, ma onestamente chi li legge i riassunti? Per saperne di più vi rimando alla prima puntata di questo racconto scritto da sette autori differenti per stile e genere, ognuno libero di portare il suo personaggio dove vuole.
[30] Jo (scritto da Sara del blog Leggimi Scrivimi)
«Ok, d’accordo, lo convinco io, non temete. Ci vediamo al capanno!» Afferro due confezioni di aspirina da uno scaffale, solo per crearmi un alibi nel caso Gregory mi facesse domande ed esco dal retrobottega. Mi incammino verso la Jaguar, che però constato essere vuota. “Uff! Sarà ancora al bar,” penso e mi dirigo lì.
Non c’è, ma dove cavolo è andato? Purtroppo Mike, il proprietario, mi vede e mi chiede cosa voglio. Ovviamente non chiedo di Gregory, ma di Rossella una ragazza che lavora in questo bar, con la quale ho stretto una finta amicizia -giusto per sembrare normale-.
«No,» mi risponde mentre sta spinando una birra, «non c’è, per ora ha finito, ritorna più tardi… Dovevate vedervi? Si sarà dimenticata, sai che quella non ha testa…» Commenta, maleducato come al solito.
«Esatto!» Gli confermo, per non dilungare troppo il discorso. Tanto non mi importa di difendere quell’oca, sempre che ci sia qualcosa da difendere. Alzo la mano in segno di saluto ed esco con passo deciso.
Mi dirigo verso la Jaguar, vorrei manomettere l’accensione ma credo che quel modello mi darebbe dei grossi problemi. Mi guardo intorno per cercare qualcosa alla mia portata ma che non appartenga a nessuno che conosco, potrebbe crearmi problemi essere vista su una macchina di qualche conoscente, senza che lui lo sappia… Finalmente eccola, c’è una vecchia Range Rover, quella sì che la so rubare!
Salgo, smanetto con i cavi sotto il volante e… brum parto!
Guido verso il B&B per recuperare il mio pick-up, girare con quello mi farà passare inosservata.
Intanto cerco di capire cosa fare, come muovermi per uscirne ricca, pulita e soprattutto viva.
Dovrei convincere Gregory a unirsi alla banda, dovrei raggirarlo e magari alla fine fregarlo… magari Cisco e Martin pensano anche di farlo fuori.
Rido, poveri illusi, non è poi così facile!
Cisco mi preoccupa, mi sembra troppo teso ultimamente, Martin poi… boh, io non lo avrei mai nemmeno coinvolto. Quindi, credo proprio di non avere altra scelta, devo raccontare tutto a Greg e insieme andarcene con il bottino. Quando saremo lontani deciderò come muovermi…
Sorrido pensando alle parole che gli ho detto mentre ero sotto tiro: “Speravo di poter vivere qui tranquilla per almeno una decina di anni, magari sfornare un paio di bambini che potessero ereditare i miei occhi azzurri…”
Rido di gusto, sto diventando un tantino vecchia per questa vita e forse quello che ho detto a Greg non è poi tutto frutto della fantasia… chissà, potremmo tenerci i soldi, ritirarci a vita privata e metterci a sfornare bambini insieme, non ho poi ancora molti anni per procreare!
Rido proprio di gusto!
Sono quasi al B&B, ma non ho certo intenzione di entrare nel parcheggio con una macchina rubata, quindi accosto poco prima e la infilo in una via sterrata in mezzo agli alberi.
Arrivo al B&B ed entro.
Sparisco nella mia camera, mi prendo necessario a rinfrescarmi e cambiarmi. Infilo dei jeans e una felpa con cappuccio, recupero le chiavi del pick-up e l’altra pistola, quella più vistosa ma molto più efficace!
Quando ripasso dalla hall vedo una donna alta e slanciata uscire in fretta e subito dopo sento la voce di Alex alle spalle. «Ciao Jo. Per fortuna sei tornata, ci sarebbe da…» inizia a dirmi.
«Non adesso, ho da fare», gli rispondo dura e decisa. Credo non mi abbia mai sentita usare questo tono e sembra non osi ribadire.
Improvvisamente vedere Alex mi fa tornare in mente un’immagine vista poco prima a cui non avevo dato peso. L’auto di sua sorella Lauren allontanarsi. Mi era sembrato non fosse da sola.
«Al, per caso tua sorella è andata via con un tizio di passaggio?» gli domando quasi ringhiando.
«Non lo so», balbetta. «Forse quel tipo che ho riaccompagnato qui dal paese. Tu lo conosci?» mi chiede e credo si stia allarmando.
«No.» Devo trovare una scusa plausibile che non gli faccia chiamare la polizia, ci mancano pure quelli di pattuglia a incasinare la storia. «Però ci avevo fatto un pensierino prima di lei, dovrebbe rispettare i turni!» Detto questo, esco.
Immagino il suo stupore, ma sono sicura che per ora non chiamerà nessuno, anzi avrà ben capito che dovrà rimboccarsi le maniche per fare anche il mio di lavoro.
Appena prima di salire sul mio pick-up il cellulare si mette a suonare. E’ Cisco, ma non ho nessuna intenzione di parlargli. Però se non rispondo potrebbe rovinare i miei piani. Accetto la chiamata e non gli lascio nemmeno il tempo di parlare. «Che vuoi ora? Non ho tempo!» e richiudo.
Guido veloce, arrivo a casa di Lauren e parcheggio in modo da non essere notata. Non so nemmeno quanto tempo trascorre mentre decido cosa fare e come muovermi, Non so nemmeno se Greg è qui. Cerco anche di contattare Cisco, maledicendomi per non averlo lasciato parlare prima, giusto per sapere dove si trova, ma non ottengo risposta.
Quando decido di agire, esco dall’auto giusto in tempo per vedere Greg uscire dalla porta.
Ovviamente, mi punta la pistola alla testa. Anche se ci sono diversi metri di distanza so benissimo che farebbe centro!
Mi fermo, alzo le mani in segno di resa e scendo molto lentamente dal pick-up. «Greg tesoro, ti devo confessare tutto e chiederti di aiutarmi, in cambio potresti avere un bel gruzzolo e la sottoscritta, nel caso ancora mi volessi!» Dico per convincerlo, ma forse non è del tutto una balla…
[31] Lauren (scritto da Maida del blog cuoreruotante)
“Il numero vincitore della lotteria di capodanno è 7854Z9L ed è stato venduto nella tabaccheria di un piccolo paesino…”
«È mio! Sono io!»
Frrr frrr
Un rumore mi desta dal mio sogno, cerco di mettere a fuoco adattandomi al buio e alla piccola lucina che intravedo venire dalla penisola della cucina. Senza muovermi dal divano alzo la testa e vedo lo scroccone e Diosolosacos’altro.
Davanti a lui ha il mio computer, merda. Spero che non vada a guardare il file con le foto che mandavo al mio ex ragazzo.
Ha un viso pensieroso e gli occhi concentrati sul monitor.
«Cos’è quello?»
Viene scosso da un sussulto e si gira a guardarmi.
«Nulla che ti possa interessare.»
«Potrebbe essere il motivo per cui passerò a miglior vita nel prossimo futuro. Magari
me la merito una spiegazione, che dici, signor straniero.»
«Mi chiamo Gregory.»
«Piacere, Lauren.» Mi presento a mia volta con un sorriso che più finto non riuscirei a fare.
«Se ti racconto tutto, poi dovrò ucciderti per forza.» Mi tranquillizza mimando il mio sorriso.
Non cedo, mi ha sequestrata, ha consumato la mia acqua e gli ho pure preparato la cena. Ora sta usando, senza averne chiesto il permesso, il mio computer. Mi siedo e lo fisso.
«Ok, se proprio insisti. Poi mi dirai se la pallottola la preferisci al cuore o in fronte.»
Taccio di fronte all’ovvietà. È chiaro che la preferisco al cuore, non voglio che mi ritrovino con il viso deturpato.
«Sono un killer professionista,» dichiara.
«Ma non mi dire, non l’avevo capito.»
Ignora il mio sarcasmo e mi racconta di un qualcosa che è andato storto, di aver perso delle informazioni e di lavorare per non ho ben capito quale società, di esserci stata addirittura un’esplosione, di aver rubato l’auto e di essere arrivato nella mia cittadina per caso.
Che culo.
«L’attentato terroristico di cui hanno parlato al telegiornale?» Qualcosa mi pare di avere sentito in televisione.
«Non so cosa abbiano detto i media. Ma non è stato terrorismo.»
Certo, è sempre tutto un caso, penso. Ma perché gli uomini continuano a credere che noi donne siamo così fesse? Continua a raccontarmi di aver trovato le informazioni che stava cercando in una chiavetta rubata all’uomo a cui ha portato via anche la macchina. Più che un killer questo mi sembra un ladro.
«È una buona o una cattiva notizia?» Chiedo per capirci qualcosa in più. La mia vita buttata via per una chiavetta, me l’avevano sempre detto i vecchietti del paese che la tecnologia faceva male.
«Non lo so ancora. Ho bisogno di schiarirmi le idee. Prendo la tua auto.»
Lo guardo allibita senza muovere un muscolo mentre indossa il giaccone ed esce dalla mia casa. Appena la porta si chiude corro a mettere il doppio chiavistello. Subito dopo vado alla ricerca del mio cellulare, devo avvisare la polizia e Alex, ma sembra sparito, il maledetto se l’è portato via. Delle voci dall’esterno mi fanno volare verso la finestra dove riesco a vedere Gregory con la pistola in mano mentre parla con una donna che ha un viso familiare.
Cosa ci fa Jo a notte fonda nel mio cortile?
Autore, blog e personaggio.
Walter, lestoriediwalter: Gregory, lo straniero.
Elena, nonsolocampagna: Filippo, il cercatore di funghi.
Maida, cuoreruotante: Lauren la barista.
Roberto: Numero 6, agente segreto.
Sara, leggimiscrivimi: Jo, la donna misteriosa.
Onofrio, neon di berlino: Cisco il benzinaio.
Silvana, residui di tramonto: Marie, la fotografa di moda.