Il titolo lo mettiamo poi (sì ma quando?) – Decima puntata

Qui dovrebbe esserci un riassunto, ma onestamente chi li legge i riassunti? Per saperne di più vi rimando alla prima puntata di questo racconto scritto da sette autori differenti per stile e genere, ognuno libero di portare il suo personaggio dove vuole.

[22] Gregory, lo straniero (scritto da Walter, cioè da me, del mio blog)
La guardo allontanarsi.
Non si volta mai mentre raggiunge lo spaccio di questo paesino che sembra uscito da un libro di Stephen King. Nonostante gli anni passati devo ammettere che il suo modo di camminare possiede sempre il suo non so che. E lei lo sa benissimo, visto che accentua l’ondeggiare a mio personale beneficio.
Lascio che sparisca all’interno del negozio e mi muovo.
Non è facile non farsi notare in un mezzo a quattro case e autoctoni che ti puntano gli occhi addosso come cecchini con puntatori laser. Ma in qualche modo ci riesco.
Ed è interessante seguire la mia vecchia amica per poi sentirla chiacchierare amabilmente con quel benzinaio a cui non avrei dato un euro e un altro tizio che sembra direttamente uscito dai Soliti Ignoti. Ancora più interessante ascoltare il loro piano e scoprire che si sono cacciati in un guaio forse troppo grosso per loro.
Una parte di me preme per saperne di più, un’altra per andarmene più in fretta possibile.
La seconda è più convincente.
Non sono arrivato fino a qui per farmi coinvolgere in un complotto internazionale e onestamente per quel che mi riguarda il mondo può anche andare a f…
«Ops, mi scusi.»
Non mi accorgo dell’uomo contro cui vado a sbattere fino a quando, appunto, non mi ritrovo a contemplare la sua nuca perfettamente rasata di fresco. L’odore di lozione da barbiere mi riempie le narici. Mi maledico per essermi distratto così platealmente da non rendermi conto dell’ostacolo.
Nemmeno gli rispondo mentre cerco di allontanarmi in fretta. Poi un particolare dell’auto su cui stava riponendo dei sacchetti attira la mia attenzione. Il logo del B&B.
Mi fermo. «Mi scusi lei.» Rispondo.
«Turista?» Domanda lui con un sorriso debordante.
«Una specie.» Rispondo mostrando un certo smarrimento. «In realtà sono venuto fin quassù con un’amica ma, insomma, abbiamo avuto un piccolo diverbio, credo mi abbia abbandonato qui.» Racconto mostrando l’intenzione di fare una telefonata.
«Non dica altro.» Esordisce il mio interlocutore sfoderando un’espressione complice e fermando la mano che stavo portando allo smartphone. «Non la chiami, venga con me. Sarà mio ospite. Mi dia retta.»
Dieci minuti dopo sono di nuovo nel parcheggio del B&B, gentilmente accompagnato in auto dal gestore dell’attività. Dieci minuti in cui mi sono ritrovato inondato da chiacchiere sulla necessità di mantenere un contegno quando si viene scaricati dal gentil sesso.
Ero io a dover scaricare Jo e avvantaggiarmi. Lasciare la mia auto in paese le avrebbe fatto perdere del tempo per cercarmi.
L’offerta di passare la notte nella struttura non mi sembra però così allettante come prima, vista la presenza di Jo e dello sconosciuto che mi ha seguito, di cui ora però non ho più sentore.
Ma forse, la dea bendata mi offre una nuova mano di buone carte da giocare.

Autore, blog e personaggio.
Walter, lestoriediwalter: Gregory, lo straniero.
Elena, nonsolocampagna: Filippo, il cercatore di funghi.
Maida, cuoreruotante: Lauren la barista.
Roberto: Numero 6, agente segreto.
Sara, leggimiscrivimi: Jo, la donna misteriosa.
Onofrio, neon di berlino: Cisco il benzinaio.
Silvana, residui di tramonto: Marie, la fotografa di moda.

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