Il titolo lo mettiamo poi – Nona puntata

Riassunto delle puntate precedenti.
Un misterioso straniero arriva in una sperduta località di montagna. Attira l’attenzione di un solitario cercatore di funghi e di Lauren, la barista del piccolo e unico bar del posto, a cui chiede informazioni su dove passare la notte. Lei lo indirizza al B&B gestito dal fratello. Lo straniero si avvia, seguito da un uomo che sembra appartenere a qualche servizio di intelligence. Il tutto viene notato dal giovane benzinaio che si rivela far parte di un losco traffico.
Al B&B lo straniero incappa in Jo, una donna con la quale ha parecchi conti da regolare. Ma essendosi accorto dell’uomo che lo segue, chiede a Jo di allearsi a lui per neutralizzarlo. Nel frattempo quest’ultimo si dà alla macchia nei boschi mentre il cercatore di funghi decide di rifugiarsi nella sua baita.
Al B&B fa la sua comparsa una cliente decisa a portare scompiglio mentre da qualche parte, lontano, una figura denominata Coordinatore decide di entrare in gioco.
Jo e lo straniero, che scopriamo chiamarsi Gregory, raggiungono il piccolo paese vicino. Jo dichiara di poter trovare informazioni sulla persona che segue Gregory mentre in realtà deve incontrare il suo complice Cisco.
Nel frattempo l’inseguitore misterioso, Numero 6, irritato per aver perso di vista il suo obiettivo, si ritrova a gestire uno strano conto alla rovescia.

[20] Cisco (scritto da Onofrio del blog Neon di Berlino)
Cisco si preparò per l’incontro con Jo e Martin, proprio sul retro della farmacia di Martin, il loro posto segreto, punto nevralgico dal quale partiva ogni loro missione.
Arrivato si mise in cerca di cimici e microfoni spia, ispezionò l’ingresso e le finestre per assicurarsi che nessuno fosse entrato prima di loro. La loro riunione aveva due priorità; accertarsi dell’identità dello straniero e dell’uomo dei servizi segreti e spostare la refurtiva.
Erano passati un paio di mesi ormai dal colpo e il loro contatto arabo non si era più fatto vivo per recuperare le fialette. L’ultima volta che lo avevano sentito era stato il giorno del pagamento che avevano ricevuto in bitcoin. Mohammed apparteneva ad una frangia estremista e stragista di chissà quale gruppo e aveva commissionato loro il furto di alcune fialette contenenti un potente virus creato in laboratorio in grado di uccidere in poche ore e il relativo antidoto.
Il fatto che nessuno ancora si fosse fatto vivo per recuperare la valigetta e la presenza dei due uomini lo turbò molto. Bisognava eliminare ogni tentativo di recupero della refurtiva che non fosse da parte degli arabi.

Martin arrivò per primo, dopo aver chiuso la farmacia. Bussò alla porta nel modo convenuto.
«Holà!» fece Martin col suo solito saluto.
«Ben arrivato» gli risposi.
«Cisco, credo che abbiamo un problema, ho visto Jo in macchina con uno che aveva tutta l’aria di essere uno sbirro.»
«Sarà qui a momenti,» feci io, «vediamo cosa avrà da dirci a riguardo.»
Proprio in quel momento Jo bussò alla porta, diedi uno sguardo di intesa a Martin che significava di prepararsi all’azione, e che se non fosse entrata da sola avremmo fatto fuoco.
«Che sono queste facce?» chiese Jo appena entrata. Vedendola da sola sia io che Martin tirammo un sospiro di sollievo.
«Semmai dovresti dirci tu chi era quella brutta faccia con cui eri in macchina poco fa!» fece Martin, schietto e sincero.
«Uno sbirro col quale ho dei conti in sospeso dai tempi in cui ero in servizio, ma a quanto pare anche lui è nei guai, sembra che sulle sue tracce ci sia uno che vuole farlo fuori.» Fece Jo.
«Potremmo sfruttare la situazione a nostro vantaggio e beccare due piccioni con una fava» intervenni. « Noi gli diamo una mano a eliminare il tizio che lo segue e a recuperare la valigetta e poi lo facciamo fuori» continuai. «Jo, convincilo ad aiutarci, so che sai essere molto persuasiva quando vuoi. Appena lo convinci vediamoci domani al vecchio capanno, di sicuro l’agente ci seguirà, così vediamo di eliminarli e di recuperare la valigetta.»

[21] Il cercatore di funghi (scritto da Elena del blog Non Solo Campagna)
Stavo cucinando i funghi quando mi hanno bussato alla porta.
Con circospezione ho scostato la tendina e ho guardato fuori dalla finestra.
Nessun problema, è Beppe, il taglialegna. L’ho fatto entrare.
«Hai visto quanta gente gira oggi da queste parti?» ha esordito.
«Ho visto un SUV vicino al bar.»
«Ci sono altre auto qui intorno e a bordo gente che non s’è mai vista.»
«Non lo sapevo…» rispondo, cominciando a preoccuparmi. «Resti a mangiare con me?»
«No, vado via, altrimenti Irma se la prende. Ero solo passato a salutarti.»
«Ti ringrazio. Buona giornata.»
Beppe è appena andato via e il mio cervello comincia ad arrovellarsi.
Cosa faccio? Non è detto che quella gente sia qui per me…
Ma se poi fosse così? Se sono venuti a regolare i conti in sospeso?
Per quanto mi riguarda non ne ho, ma è possibile che siano di idea diversa. A questo punto è meglio scomparire per un po’.
Metto qualche capo d’abbigliamento nel borsone e me la squaglio. Non prendo neanche l’auto. Vado a piedi fino al passo su in montagna e ridiscendo giù a valle.
L’ho già fatto altre volte.
Ok. La borsa è pronta.
Lascio i funghi sul tavolo in modo che credano che sono nei paraggi.
Mi guardo un attimo indietro e poi prendo la strada verso il passo.
Con un ramo frondoso cancello le mie tracce.

Questo è un racconto a puntate scritto a più mani e senza una trama predefinita. Inizia qui.

Autore, blog e personaggio.
Walter, lestoriediwalter: Gregory, lo straniero.
Elena, nonsolocampagna: Filippo, il cercatore di funghi.
Maida, cuoreruotante: Lauren la barista.
Roberto: Numero 6, agente segreto.
Sara, leggimiscrivimi: Jo, la donna misteriosa.
Onofrio, neon di berlino: Cisco il benzinaio.
Silvana, residui di tramonto: Marie, la fotografa di moda.

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