Il titolo lo mettiamo poi – Ottava puntata

Riassunto delle puntate precedenti.
Un misterioso straniero arriva in una sperduta località di montagna. Attira l’attenzione di un solitario cercatore di funghi e di Lauren, la barista del piccolo e unico bar del posto, a cui chiede informazioni su dove passare la notte. Lei lo indirizza al B&B gestito dal fratello. Lo straniero si avvia, seguito da un uomo che sembra appartenere a qualche servizio di intelligence. Il tutto viene notato dal giovane benzinaio che si rivela far parte di un losco traffico.
Al B&B lo straniero incappa in Jo, una donna con la quale ha parecchi conti da regolare. Ma essendosi accorto dell’uomo che lo segue, chiede a Jo di allearsi a lui per neutralizzarlo. Nel frattempo quest’ultimo si dà alla macchia nei boschi mentre il cercatore di funghi decide di rifugiarsi nella sua baita.
Al B&B fa la sua comparsa una cliente decisa a portare scompiglio mentre da qualche parte, lontano, una figura denominata Coordinatore decide di entrare in gioco.
Jo e lo straniero che scopriamo chiamarsi Gregory si recano nel paese vicino. Il piano di Jo è fingere di aiutare Gregory mentre si reca all’appuntamento con Cisco.

[19] Numero 6 (scritto da Roberto)
Disagio. Una sensazione che non provava da diverso tempo.
Nascosto fra gli alberi del bosco, Numero 6 scrutava il parcheggio del B&B col monocolo.
Nessuna traccia della Jaguar.
Il fastidio che provava per essersi fatto scappare il Soggetto lo preoccupava più del fatto stesso.
Di solito non faceva errori del genere ma evidentemente stavolta doveva aver omesso qualcosa.
Chiuse gli occhi e si concentrò sulla respirazione.
Ripreso il controllo infilò la pistola nel retro dei pantaloni coperta dalla giacca.
Ripose monocolo e fondina nello zaino e si sistemò il coltello sotto la manica giustò all’altezza del polso.
Raccolse un lungo ramo dritto da usare come bastone da camminata. Un tranquillo escursionista a passeggio fra i monti.
Scese a passo svelto fino al parcheggio tenendo d’occhio l’edificio.
Le grosse vetrate mostravano una hall vuota tranne che per il receptionist impegnato in qualsiasi cosa facessero i receptionist quando non ci sono ospiti in giro.
Con nonchalance si avvicinò a dove aveva visto fermarsi il SUV.
I segni dei pneumatici sulla terra secca del parcheggio erano evidenti, una serie in entrata e una in uscita.
Sempre camminando tranquillamente seguì la scia fino all’uscita del parcheggio: svoltava nella direzione in cui aveva continuato lui stesso poco tempo prima.
Se non avesse il pieno controllo delle proprie emozioni si sarebbe lasciato andare ad una imprecazione, invece fece un rapido calcolo.
Dopo aver lasciato il Soggetto al B&B ha impiegato 10 minuti per nascondere l’auto e prepararsi, altri 6 per ritornare di corsa.
I scenari erano due: Il Soggetto si era accorto di essere seguito e la sosta era un diversivo.
Oppure qualcosa era successo all’interno del locale.
Escludendo il primo caso, lo spazio di tempo a disposizione del Soggetto per agire non era così ampio. Non doveva essere molto lontano.
Estrasse lo smartphone dallo zainetto, anche se chiamarlo smartphone era riduttivo.
Non aveva mai visto niente del genere prima di lavorare per il Direttivo. Insieme agli occhiali finti era l’equipaggiamento di ordinanza obbligatorio per ogni missione.
Si guardò intorno e vide quello che cercava, una Jeep grigia probabilmente di un ospite del B&B.
Lanciò uno sguardo veloce all’uomo alla reception sempre impegnato nel suo passatempo poi si avvicinò all’auto; senza nemmeno fermarsi premette un tasto sullo smartphone e la Jeep si sbloccò con un invitante bip.
Lasciando il bastone salì svelto sul mezzo, premette il tasto di accensione e partì imboccando la strada ormai familiare.
Arrivato alla stradina sterrata che portava al capanno si fermò giusto il tempo per controllare le tracce; nessuna impronta oltre quelle lasciate dalla sua auto.
Con un lieve sospiro di sollievo rimontò sulla Jeep e continuò lungo la strada montana.
Era sicuro di ritrovare le tracce del Soggetto prima dell’ormai imminente calar del sole, non era mai successo che qualcuno gli sfuggisse e il fallimento non era contemplato dal Direttivo.
Con rinnovato ottimismo premette sull’acceleratore.
Una vibrazione gli fece tremare gli occhiali, una piccola macchia rossa comparve nell’angolo visivo in alto a destra.
Sorpreso, mise a fuoco la scritta:

Time: 19:59:58.
Time: 19:59:57
Time: 19:59:56

Numero 6 pestò sul pedale del freno
“Ma che cazz…”

La storia inizia qui…

Autore, blog e personaggio.
Walter, lestoriediwalter: Gregory, lo straniero.
Elena, nonsolocampagna: Filippo, il cercatore di funghi.
Maida, cuoreruotante: Lauren la barista.
Roberto: Numero 6, agente segreto.
Sara, leggimiscrivimi: Jo, la donna misteriosa.
Onofrio, neon di berlino: Cisco il benzinaio.
Silvana, residui di tramonto: Marie, la fotografa di moda.

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