#199 – Umanamente possibile

È questione di un attimo.
L’attimo prima Giuliano è seduto a un tavolo del miglior ristorante della città. Una donna favolosa conosciuta solo qualche ora prima gli tiene compagnia. La sua unica preoccupazione consiste nel decidere se lasciarsi andare a una seconda porzione di dolce oppure graziare il bottone della camicia che sta per spararsi in orbita. È in quell’attimo che l’idea lo raggiunge fulminea. Recupera quindi il piccolo oggetto che custodisce nella tasca interna della giacca, dà corpo a quel pensiero e… puf.
L’attimo dopo il ristorante non c’è più, la bellissima donna men che meno, la seconda porzione di dolce ormai solo una fumosa possibilità.
Giuliano si ritrova seduto su una panca, forse di legno, stretto tra due personaggi che stenta a mettere a fuoco. L’ambiente è freddo, grigio, sembra essere una lunga galleria circolare perfino nel pavimento. Non se ne vede né fine né inizio. Due file di individui siedono contrapposte su panche che corrono lungo le pareti. Giuliano è solo uno tra centinaia, forse migliaia di persone di ogni sesso, età, colore e foggia d’abito.
«Ciao.» Lo saluta il tizio che staziona alla sua destra. La magrezza e il profilo appuntito lo fanno assomigliare a un avvoltoio, ma la voce è gentile e pacata.
«Eccone un altro.» Commenta quello che sta a sinistra, un omone con lunghi capelli e barba di un rosso acceso che sembra uscito da una serie tv sui vichinghi.
Giuliano si rivolge istintivamente al primo. «Dove sono?»
«Dove siamo tutti noi.» Risponde invece laconicamente Vichingo. «Non lo immagini?»
«Ricordi cosa stavi facendo prima di finire qui?» Domanda poi Avvoltoio.
«Sì.» Risponde Giuliano in maniera automatica, prima di essere interrotto da una voce metallica che sovrasta ogni cosa.
Al termine dell’annuncio diverse persone si alzano e si allontanano tutte nella stessa direzione.
«Dove vanno?» Chiede Giuliano.
«Fuori. Hanno un lavoro da fare.» Risponde Avvoltoio.
«Beati loro.» Aggiunge Vichingo, marcando la frase con una risata rauca.
«Ma insomma, si può sapere cosa sta succedendo?» Urla giuliano provando ad alzarsi. Si accorge solo ora di essere bloccato alla panca da una cinghia. «E questo cosa…?»
«Calmati ragazzo.» La mano di Vichingo sulla spalla ha lo stesso peso delle sue parole. «Spiegaglielo, professore.»
Avvoltoio recupera una pipa spenta da una tasca della giacca e la fa danzare sulle labbra.
«Quanto tempo fa l’hai trovata?» Domanda poi.
«Cosa?»
«Sai di cosa parlo, ragazzo. Tutti noi l’abbiamo trovata. È il motivo per cui adesso siamo qui.»
«La bacchetta? È colpa sua se mi trovo qui?»
«No, la colpa è tua.»
«Non ho capito.»
«Ovvio, altrimenti non saresti qui. Ti racconto la mia storia, vediamo se ti ricorda qualcosa.» Con calma Avvoltoio accende la pipa e aspira due boccate di fumo. «Vedi caro ragazzo, l’unica cosa positiva di questa assurda situazione, almeno secondo il mio punto di vista naturalmente, è che il tabacco nella mia pipa non si esaurisce mai…»
«Professore, falla breve.» Lo interrompe Vichingo.
Avvoltoio sorride mentre inspira un’altra dose di tabacco. «Per quale ragione, nobile guerriero, devi andare da qualche parte?»
«Magari.» Risponde Vichingo.
«Appunto,» prosegue Avvoltoio, «in ogni caso il mio buon amico qui ha ragione, tendo a divagare.»
Giuliano passa lo sguardo alternativamente da uno all’altro.
«Dicevamo, mio caro nuovo amico, come te ho trovato per caso la Bacchetta. Non mi ci è voluto molto a capire che, in qualche modo, quel piccolo cilindretto di un qualche strano materiale riusciva ad agevolare la soluzione di parecchi problemi, in pratica poteva…»
«…esaudire piccoli desideri,» continua Giuliano, “lo dice anche la frase incisa.”
«Esattamente, farò tutto ciò che è umanamente possibile, recita l’incisione. Curioso che sia sempre leggibile nella lingua del fortunato proprietario.»
«Cosa le avete chiesto di fare?» Domanda Giuliano incuriosito.
E’ Vichingo a rispondere per primo. «Ho chiesto di vincere sempre in battaglia. I nemici cadevano come mosche, senza che nemmeno li sfiorassi.»
«Io, più modestamente, essendo uno dei migliori investigatori al servizio di Scotland Yard, mi limitavo a domandare qualche piccolo aiuto nel trovare indizi. E tu, caro ragazzo?»
Giuliano abbassa lo sguardo prima di rispondere. «Oh, le solite cose, soldi più che altro, qualche piccola rivincita su qualcuno, niente di che.»
«E poi sei finito qui…» Osserva Vichingo.
«Come tutti noi, d’altronde.» Commenta Avvoltoio.
«Ok, ma perché?» Domanda Giuliano.
«Perché abbiamo tutti chiesto qualcosa di non umanamente possibile.»
«Continuo a non capire.» Mormora Giuliano.
«Cosa sai fare? Qual è il tuo lavoro?» Domanda Avvoltoio, cambiando improvvisamente tono.
«Sono un dentista…»
«Davvero? Siete in molti qui, caro amico, potrebbe volerci parecchio prima che tu possa fare una capatina fuori.»
«Ma… Maledizione, volete spiegarmi che sta succedendo? Io non posso stare qui.»
Un cicalino intermittente interrompe la discussione. Le persone che poco prima hanno lasciato il loro posto tornano mestamente ad occuparlo.
Avvoltoio prende ancora una profonda boccata dalla pipa e continua. «La bacchetta magica che ognuno di noi ha avuto tra le mani, può soddisfare solo desideri umanamente realizzabili per il semplice fatto che siamo noi, umani imprigionati dentro di lei, a realizzarli. Ogni volta che un possessore chiede qualcosa, il suo tempo si ferma, chi ha le competenze per realizzare il lavoro esce, sistema le cose e rientra, il tempo fuori ricomincia a fluire e oplà. Ma se malauguratamente si chiede qualcosa al di là delle possibilità umane, ecco che si finisce imprigionati qui. Per l’eternità.»
«State scherzando?»
«Magari.» Risponde mesto Vichingo.
«Non ti crucciare, ragazzo,» esclama Avvoltoio sorridente, «sicuramente prima o poi qualcuno esprimerà il desiderio di avere denti perfetti, allora potrai prendere una boccata d’aria. Nel frattempo, ti andrebbe una partita a bridge?»

Le mie pubblicazioni:

Heideen [Romanzo, Green Fantasy]

Lemniscatus, la catena dell’odio. [Romanzo, Giallo]

Racconti, Volume I [Antologia di racconti, vario genere]

Racconti, Volume II [Antologia di racconti, vario genere]

Racconti, Volume III [Antologia di racconti, vario genere]

Moses [Romanzo, Fantascienza, Giallo]

14 Comments

  1. ciao, ho un tuo commento in moderazione sul mio blog, ma da stamattina non riesco più ad entrare nel mio sito come proprietario e quindi sbloccare il tuo commento, anche per risponderti, sostanzialmente ringraziandoti.
    vengo a dirtelo qui, non trovando altro modo: non vorrei che il mancato sblocco del commento sembrasse intenzionale… ciao.

    (non so se il problema si verifica anche con qualcun altro…, temo di no)

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  2. racconto suggestivo e un po’ angosciante.
    quindi, bacchetta o meno, non bisogna esagerare con desideri e ambizioni, bisogna mantenersi nel “range” delle proprie possibilità. A volere l’impossibile si rischia di ritrovarsi..in panchina senza più poter giocare!
    mi dai molto da pensare (e non sono pensieri comodi)
    ml

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