#196 – Matrix

È lui il centro del suo mondo.
Il punto di vista da cui osserva scorrere la realtà. Ogni volta che ne ha il tempo e la possibilità trasforma quella realtà fatta di materia, oggetti, persone e animali in codici criptati che solo chi è in grado di leggere riesce a decifrare.
Parole.
Ed ecco allora che, mentre appoggiato con i gomiti al tavolo di legno intento a far colazione come quasi ogni mattina, tutto gli sembra prendere forma di racconto.
I rotondi biscotti di frolla senza latte né uova, mangiati con lentezza e aiutati a scivolare nella trachea da sorsate di succo d’arancia derivato da chissà cosa, di quello venduto a un euro al litro.
Gli oggetti sparsi sul tavolo reclamano la giusta attenzione. I notebook, aperti e stanchi di visualizzare sempre pagine word, i cavi di alimentazione perennemente aggrovigliati su se stessi, solo qualche volta avvinghiati ai più sensuali cavetti dei telefoni, penne e matite come a ricordare l’antico crollo di una qualche struttura futuristica, il rotolo di carta da cucina sempre più esiguo, consapevole della fine imminente e ineluttabile, fogli e cartigli sparsi costellati da appunti, detentori di pensieri e note destinate comunque all’oblio, sparute posate rimaste lì abbandonate dalla sera prima, dimenticate sul campo assieme a un bicchiere diventato contenitore per carte di pocket coffee e bustine ormai vuote di Oki.
Lei, intenta a spezzettare fette biscottate nel caffelatte mentre consulta pagine web nella speranza di trovare la giusta definizione a un’ostica parola da tradurre, mentre alle sue spalle la vetrata mostra un mattino freddo e nebbioso nonostante la pioggia che incurante del terreno ormai saturo e fangoso continua a cadere da un cielo ormai stanco di essere maledetto dal basso e dall’alto.
I cani, ignari di ogni futuro che non sia quello percepito dalle loro narici, dormono ancora sul divano, scevri da ogni preoccupazione tranne quella di abbaiare ad ogni rumore non conforme alla loro idea di normalità.
E su tutto il silenzio. Il silenzio del picchiettare di dita sulla tastiera, dello sciabordio dell’acqua mossa dalla pompa dell’acquario, del fruscio del deumidificatore proveniente dal bagno. Un insieme di suoni diventati ormai rumore di fondo e, perciò, silenzio.
Ma i biscotti sono terminati e il bicchiere ora mostra solo il pallido ricordo di ciò che poco prima ha contenuto.
È la fine del capitolo.
È ora di scriviverne un altro.

Le mie pubblicazioni:

Heideen [Romanzo, Green Fantasy]

Lemniscatus, la catena dell’odio. [Romanzo, Giallo]

Racconti, Volume I [Antologia di racconti, vario genere]

Racconti, Volume II [Antologia di racconti, vario genere]

Racconti, Volume III [Antologia di racconti, vario genere]

Moses [Romanzo, Fantascienza, Giallo]

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