#183 – Lo Zen e l’arte di pulire la lettiera

Pulire la lettiera del compagno felino che ci ospita in casa sua può forse diventare spunto per conoscerci meglio?
Non lo so certamente io, ma qualche pensiero sparso me lo sono fatto in anni di onorato servizio sotto la vera razza dominante il pianeta.
È importante scegliere la lettiera giusta, quella con cui condividere la vita. O per lo meno esaltanti appuntamenti quotidiani.
Ne esistono diversi tipi, agglomeranti, assorbenti, profumate, antibatteriche, naturali, sintetiche, biodegradabili e, qualcuna molto realisticamente proveniente dagli scarti di Chernobyl, ma tutte prima o poi ti deluderanno. Un po’ come succede con il partner o i migliori amici. Fattene subito una ragione e forse non soffrirai troppo.
Puliscila da solo, magari con una musica di sottofondo e luci soffuse. È un momento intimo da passare con se stessi. Tanto vale sia piacevole.
La frequenza con la quale dedicarti a lei può dipendere da molti fattori, non da ultimo le condizioni della flora batterica del tuo padrone felino.
La metodologia rivela molto del tuo carattere. A partire dalla scelta.
C’è un tipo di lettiera che va sostituita completamente ogni giorno. Questo implica un radicale cambiamento ogni volta che si effettua l’operazione. Sinonimo di pulizia estrema e nessun rimpianto per ciò che si è lasciato alle spalle. Ogni giorno è un giorno nuovo da riempire di contenuti e poi dimenticare.
Usare una lettiera agglomerante implica una ricerca è una metodicità maggiori. Con la lettiera agglomerante non si svuota tutto in una sola volta ma grazie a un’efficace strumento indagatore chiamato paletta (che meriterebbe un approfondimento in separata sede), si procede alla ricerca e alla eliminazione degli agglomerati causati sia dal liquido che dal solido.
Va da sé che questo stile di pulizia della lettiera implica un animo più sensibile e più portato alla ricerca nell’inconscio, al desiderio di studio interiore e mantenimento di una solida base atta a trattenere un continuum temporale simile al filo di lana della propria esistenza. L’agglomerante altro non è che metafora dell’eliminazione delle scorie e del trattenimento di ciò che è ancora buono, riutilizzabile, compiacente allo Spirito.
Il più asceta tra noi pulirà ed eliminerà quotidianamente la lettiera anche se non necessario mentre il più terreno posporrà il momento fino all’inevitabile.
Un capitolo a parte merita la situazione in cui, mentre viene pulita la lettiera da parte dell’inserviente umano, il felino rimane in posizione dominante ostentando indifferenza, salvo poi approfittare immediatamente dell’avvenuta pulizia. Non illudiamoci che questo possa riferirsi a un atteggiamento di particolare apprezzamento del nostro lavoro. Nient’altro è che una metafora della nostra sottomissione al potere.
Naturalmente, anche nel caso si utilizzi lettiera agglomerante, si dovrà prima o poi procedere a una sostituzione totale della stessa nonché alla pulizia e alla igienizzazione della vaschetta. Sarà questo un momento di completa liberazione e purificazione che non potrà che rivelarsi benefico per il nostro Spirito. Guardiamo quindi dentro noi stessi e scopriamo quale tipo di lettiera è più confacente con il nostro Io Mistico.
Non lasciamoci attrarre da offerte speciali nei supermercati, rimaniamo fedeli al nostro tipo di lettiera, la lettiera del gatto è il nostro vero spirito guida, non il gatto.
A conclusione, ma solo di questo pensiero scritto e non di una più radicale riflessione personale, possiamo considerare la lettiera come una metafora della vita. All’inizio è candida e profumata, poi iniziano a cagarti in testa e tutto finisce in merda.
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Le mie pubblicazioni:

Heideen [Romanzo, Green Fantasy]

Lemniscatus, la catena dell’odio. [Romanzo, Giallo]

Racconti, Volume I [Antologia di racconti, vario genere]

Racconti, Volume II [Antologia di racconti, vario genere]

Racconti, Volume III [Antologia di racconti, vario genere]

Moses [Romanzo, Fantascienza, Giallo]

13 Comments

  1. 😂😂😂 I miei preferiscono il terreno smosso in genere, ma gli ultimi nati, chissà per quale ragione, sporcavano la veranda. Con la lettiera agglomerante si sono adattati. Da grandi gliel’ho tolta, ma hanno cominciato a riempire i vasi di fiori, finché non gliel’ho impedito e finalmente hanno cominciato ad apprezzare il vasto prato. Ora, però, sto attenta a dove metto i piedi.

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  2. E niente, pesco un post a caso e parte il commento… fra un po’ WordPress mi metterà automaticamente nel cestino dello spam.
    Dopo 15 anni di onorata “sottomissione” e dipendenza felina, dalla fine del mese scorso non ho più una lettiera da ripulire. Tralasciando l’ovvio, la parte dove descrivi l’ utilizzo immediato della cassettina appena ripulita e riempita mi ha stretto (improvvisamente ed inaspettatamente) il cuore. Ma di brutto. Porca vacca se mi manca quel ragazzo.

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