#162 – Scimmie

Accade un pomeriggio di domenica quando le tensioni del fine settimana si accumulano come scimmie curiose sui rami alti degli alberi.
Restano silenziose e immobili a osservare la coppia che giù in fondo cerca di dissimulare rabbia e nervosismo.
Basta un niente.
Un cucchiaino che cade, uno sportello che si chiude appena troppo forte, una goccia d’acqua che va a bagnare il piano sbagliato, un tappo lasciato aperto.
Allora una delle scimmiette stacca un frutto dal suo ramo e lo lancia addosso a uno dei due. Non importa chi. Non importa perché. Tutte le altre scimmie si mettono a urlare, a stridere, ad agitarsi e saltare da un ramo all’altro. Più sotto le parole iniziano a volare più veloci del pensiero, sputate fuori dalla gola con un’energia accumulata da giorni, mesi, forse anche anni di risentimento, fastidio.
E con le parole volano accuse, vere o false non importa, perché il pensiero è schiacciato dal volume del suono e non riesce a esprimersi correttamente. Poi, come dev’essere, l’energia distruttiva finisce, lascia il posto al silenzio pesante del dopo.
E’ in questo momento che lui raccoglie il suo cellulare finito chissà quando sotto al tavolo. Ne ripulisce lo schermo scheggiato e lentamente digita le parole che non riuscirebbe mai a pronunciare. “Scusa. Ti amo.”
Lei controlla il messaggio appena arrivato solo per abitudine. Sbotta, scuote la testa e lancia l’apparecchio tra le pieghe e i cuscini del divano. Ma poi lo riprende. Mentre scrive sorride.
“Ti amo anch’io. Idiota.”
E allora lui decide che non parlerà più. Scriverà. Scriverà per dare tempo al pensiero di sedimentare, per non lasciare spazio all’impulsività e al rischio che un articolo o anche solo il tono di voce sbagliato possano servire a travisare.

Non si parlarono più ma si scrissero per il resto della vita. Parole e frasi ponderate, sentite. Per il quotidiano bastavano gli sguardi, i gesti e gli assensi. Le smorfie si trasformarono in sorrisi e il tempo delle singole conversazioni si dilató fino a diventare un solo, continuo e gratificante scambio.