#152 – Il tempo è denaro

La ricerca di Tonino non ottiene risultati. Le tasche dei pantaloni offrono solo vecchi scontrini appallottolati e abbandonati lì da così tanto tempo che probabilmente gli esercizi commerciali che li hanno emessi nel frattempo hanno chiuso bottega.
Stesso esito per il cruscotto della macchina se si escludono, nell’ordine; una medaglietta di Padre Pio lasciata dal precedente proprietario, un’anziana signora che usava l’auto solo per fare la spesa una volta al mese, un tovagliolino stropicciato simil-carta di quelli da bar o gelateria, tappi di penne Bic rigorosamente morsicchiati, altri scontrini il cui inchiostro è ormai scomparso, un braccialetto etnico risalente alla vacanza post-maturità della quale restano solo pochi e confusi ricordi, il fondo conico di una cialda da gelato che può forse trovare riscontro con il suddetto tovagliolino, molteplici piccole confezioni sia di plastica che di carta rimaste orfane del loro contenuto e in bramosa attesa di essere destinate al riciclo e diversi strati di materiale presumibilmente organico ma della cui provenienza non vi sono prove certe che appartenga a questo pianeta.
Ma soldi o monete, nulla.
Tocca prelevare se vuole bere un caffè.
Il bancomat occhieggia dall’altra parte della strada, luminoso e invitante. E soprattutto ancora vuoto. Tonino si presenta dinanzi alla porta in un baleno, fulminando sul filo di lana il vecchietto che ha visto fare capolino da dietro l’angolo già con la scheda bancomat in mano. Per fortuna è uno di quegli sportelli all’interno di un vano adiacente alla filiale della banca, una volta dentro la porta si blocca e si può fare tutto con calma, senza sentir nessuno sbuffare o battere i piedi o, peggio ancora, dire al telefono sì sto arrivando, appena il tizio allo sportello finisce (sospiro) tocca a me.
Tonino non può fare a meno di notare quanto sia particolare lo sportello automatico in cui è entrato. Lo schermo è più grande del solito e dà quasi l’impressione di essere impalpabile, come fosse un ologramma. Al di sotto si trovano vani dalla funzione sconosciuta, accanto alle classiche feritoie per il ritiro del contante e l’inserimento della carta. Inoltre le pareti sembrano essere di un materiale luminescente che reagisce al movimento.
L’anziano che ha perso la gara bussa sulla porta, per svegliare dal torpore un ancora sorpreso Tonino, che rimasto immobile per più tempo di quanto lecito, estrae la carta dal portafoglio e la inserisce. Mentre il sistema gestisce la richiesta con una faccina sorridente sullo schermo, Tonino si prepara psicologicamente a vedere quel laconico piccolo numero che di solito indica il saldo.
Invece sullo schermo compare il volto sorridente di una giovane impiegata.
“Buongiorno signor Bosello.”
“Buongiorno.” Risponde meccanicamente Tonino, leggermente frastornato dal volto vagamente familiare della donna.
“Si domanderà come mai sono comparsa io al posto della solita schermata.”
Tonino, che in realtà si sta domandando se la ragazza assomigli di più a sua madre o alla ragazzina di cui era innamorato alle elementari, risponde affermativamente.
L’impiegata accentua se possibile il sorriso perfetto che gli disegna il volto. La ragazzina delle elementari, sì, assomiglia a lei, decisamente.
“Lei, signor Bosello, è il primo cliente che può usufruire del nostro nuovo servizio che da oggi verrà implementato in ogni sportello automatico della nostra Banca.”
“Ah. Bene.”
“In pratica le offriamo un credito virtuale applicabile al suo prodotto bancario, in questo caso specifico la carta ricaricabile che ha appena inserito. Dovrebbe aver ricevuto via mail una presentazione di questo nuovo servizio.”
“No… Sì… Forse, non guardo spesso l’email.” Risponde Tonino consapevole di aver cestinato diversi messaggi della banca senza nemmeno aprirli.
“Nessun problema, se ha tempo le spiego rapidamente.”
“Grazie…” Non può dire di no a quel viso.
“Avrà notato la particolarità dello sportello.”
“In effetti…”
“In realtà le pareti sono costituite da uno Scanner a Fotoni Potenziati che al suo ingresso l’ha esaminata da cima a fondo.”
“Cosa?”
“Non si preoccupi, non è assolutamente dannoso per la salute, anzi, in questo modo la nostra Società può valutare il suo stato di salute e quantificare la sua spettanza di vita.”
“Cosa?”
“E guardi che non si tratta di un mero calcolo statistico, il nostro SFP è in grado di calcolare l’esatta durata della sua vita, salvo incidenti o calamità naturali non possibili da prevedere.
“…”
“Capisco la sua perplessità, signor Bosello, mi creda. Ma quello che le proporrò ora sono sicura la farà ricredere. Ma prego, si accomodi.”
A quelle parole una piccola ma invitante seduta fuoriesce dalla parete alle spalle di Tonino, a cui non resta che approfittarne.
“Benissimo, ora si rilassi e ascolti la nostra proposta. Partendo dal famoso assunto che il tempo è denaro, le proponiamo un accredito di 1000 euro sulla sua carta prepagata in cambio di 24 ore della sua vita.”
“Ok, è uno scherzo.” Risponde Tonino accompagnando le parole con una risata e cominciando a guardarsi intorno per trovare le telecamere nascoste.
Ma il positivo ottimismo dell’impiegata non cambia, se non per dare alle proprie parole una sfumatura che fa tornare alla mente di Tonino la madre che gli leggeva la favola della buonanotte, tanti anni prima.
“Ovviamente capisco la sua reazione, signor Bosello, e le ripeto, siamo di fronte a qualcosa di eccezionalmente nuovo.”
“Ma come potete prendermi un giorno di vita?”
“Energia, signor Bosello, energia. La chiami energia vitale se vuole, fatto sta che il nostro SFP è in grado di assorbire una certa quantità della sua energia e immagazzinarla altrove.”
“Per farne cosa?”
“Domanda pertinente, signor Bosello, ma vede, noi non le chiederemo cosa farà con i soldi che le daremo in cambio.”
“Insomma, in pratica, questa macchina mi toglie un giorno di vita e in cambio mi date mille euro?”
“Esatto.”
“E se mi mancasse da vivere proprio solo un giorno?”
“Come le ho già spiegato sappiamo quale sia la sua spettanza di vita, e pur non potendo comunicargliela per una serie di cavilli burocratici, il nostro sistema è dotato di codici di sicurezza tali da non consentire l’estrazione di energia vitale da un soggetto che non ne possegga in quantità adeguata. In poche parole, se a lei mancasse poco da vivere, il sistema non si sarebbe nemmeno attivato.”
“Non so perché questa cosa non mi tranquillizza affatto.”
“La capisco, Ninnino, se lo desidera…”
“Ninnino? Solo mia madre mi chiamava così.”
“Oh mi scusi signor Bosello, cercavo solo di farla sentire a suo agio, vede nel nostro database sono immagazzinate una quantità tale di informazioni che a volte…”
“Lasciamo stare. Allora come funziona questa cosa?”
“Attivo subito la procedura che naturalmente dovrà seguire solo per questa prima volta.”
“Non so se ce ne saranno altre.”
“Naturalmente è libero di non usufruire più del servizio se non lo trovasse di suo gradimento.”
Il volto dell’impiegata si riduce a un angolo dello schermo mentre il resto viene occupato da una serie di riquadri zeppi di testo in caratteri piccoli e ognuno dotato di due icone, Accetta e Rifiuta. Tonino legge distrattamente le prime righe di ogni riquadro e clicca ogni volta su Accetta. Le solite richieste sul trattamento dei dati personali e codicilli di regolamenti che probabilmente non hanno letto nemmeno quelli che li hanno redatti.
“Perfetto signor Bosello.” Dice il volto nello schermo al termine della procedura. “Un’ultima cosa, inserisca una mano nel piccolo apposito vano di fronte a lei. Grazie, può toglierla. Ora si rilassi mentre il sistema provvede al prelievo di energia. Dopodiché le verrà accreditata la somma sulla carta.”
Solo dopo aver sentito un leggero formicolio alle mani Tonino si rende conto che la procedura di prelievo è già avvenuta. Un attimo dopo il saldo sullo schermo si aggiorna a mille euro in più.
Tonino cerca di capire se c’è qualcosa di diverso nel suo corpo o se in qualche modo si sente più vecchio di un giorno. Ma l’unica cosa di tangibile è il saldo maggiorato della sua carta ben visibile sul display.
“La procedura è andata a buon fine, signor Bosello, la prossima volta potrà eseguire il prelievo molto più in fretta, speriamo di poterla avere ancora tra i nostri clienti.”

Si dice che il mattino ha l’oro in bocca. Tonino pensa che quel particolare mattino sia anche particolarmente dorato.
Il giorno prima ha speso tutti i mille euro appena ricevuti. Si è tolto qualche soddisfazione, festeggiato con gli amici, ma con una cifra così bassa non ha potuto certo fare molto.
Per questo ora è di nuovo di fronte al bancomat.
E non si stupisce più di tanto di trovarvi una lunga fila di persone sorridenti. Ok, pensa, ne varrà la pena, visto ciò che ha in mente.
Mentre aspetta in coda il nuovo cellulare notifica diverse email e avvisi da chat di amici che si congratulano con lui per la bella serata appena trascorsa.
Tonino ignora le email e si dedica a rispondere alle chat mentre distrattamente ascolta i discorsi degli altri e si ritrova a considerare quanto la donna dello sportello abbia a tutti ricordato qualcuno. La porta di accesso gli compare davanti quasi senza che se ne accorga. Una volta dentro inserisce la carta e come già preannunciato non ricompare tutta la schermata di presentazione. Tonino ha ben chiaro in mente ciò che vuole. Ignora il menu di accredito rapido da 1000 euro per 24 ore e clicca sull’icona Altro Importo. Compare la stringa dove inserire la cifra. Tonino inizia a digitare e non si ferma fino a quando sullo schermo campeggia un uno seguito da sei zeri. Ci ha pensato su parecchio, non ci ha dormito tutta la notte. Ha fatto i suoi conti. Il sistema gli ha detto che ha una spettanza di vita sufficientemente lunga. Non vuole certo sapere quanto gli manca da vivere, ma tre anni non sono poi così tanti. E un milione di euro in cambio di poco meno di tre anni di vita gli sembra un buon affare. Non esita un istante a cliccare su Conferma dopo aver digitato la cifra. Lo schermo si oscura e compaiono due rotelline a forma di ingranaggio che simulano il ragionamento del software. Le pareti cambiano di colore mentre fuoriesce la seduta e Tonino ci si accomoda sopra pronto al formicolio. Ma questa volta l’effetto è diverso. Un susseguirsi di brividi freddi che partono dall’addome lo scuotono fino a raggiungere le estremità di mani e piedi. Terminata la procedura le pareti tornano alla loro luminescenza normale e sullo schermo compare il nuovo saldo della carta. Tonino si tasta il corpo cercando di capire se è tutto al suo posto. Sollevato, ritira la carta dal bancomat e esce con un sorriso che gli taglia il viso da orecchio a orecchio. Sul marciapiede il codazzo di gente che non vede l’ora di poter usufruire dell’innovativo servizio è sempre più lungo e chiassoso. Il cellulare di Tonino continua a emettere bip a ripetizione, Ma lui non gli presta attenzione. Osserva la città che gli si apre davanti come un meraviglioso pacco di Natale nelle mani di un bambino.

“Buongiorno signor Bosello. Cosa posso fare per lei?” Esordisce al telefono l’operatore di call center del servizio clienti della banca.“
Cosa può fare per me? Per esempio spiegarmi perché la mia carta è vuota?”
“La prego signor Bosello, si spieghi meglio.”
“Avanti, sapete benissimo che cosa è successo. Ho prelevato un milione di euro ieri. Tre anni della mia vita. E questa mattina il saldo sulla carta è pari a zero. Come è possibile?”
“Mi spiace signor Bosello ma è la normale procedura.”
“Cosa vuol dire, è la normale procedura?”
“Lei è stato opportunamente edotto di quali siano le condizioni di utilizzo del nostro servizio?”
“Certo. Me ne ha parlato l’altro ieri l’operatrice a video nello sportello bancomat. Mille euro in cambio di ventiquattro ore di vita.”
“Esatto signor Bosello, le è stato spiegato tutto da ISIC, la nostra Impiegata Software Interfaccia Cliente.”
“Un software?”
“Acquistiamo energia vitale al valore di mille euro per 24 ore. Naturalmente ISIC le avrà esposto anche tutto il regolamento e i termini contrattuali.”
“Sì, credo di sì, ma la questione è che ieri ho… vi ho venduto tre anni di energia vitale.”
“Infatti signor Bosello, il regolamento prevede che non vi sia un limite sulla donazione di energia e relativo prelievo. Il limite consiste nel tempo di utilizzo del denaro ricevuto.”
“Cosa?”
“Per non incorrere in quella che potrebbe essere definita una frode, la legge prevede che il denaro, essendo elargito in cambio di energia vitale potenzialmente immateriale, deve essere utilizzato nell’arco di massimo 24 ore, dopodichè diventa esso stesso immateriale. In pratica smette di esistere.”
“Cosa???”
“E’ tutto specificato nel contratto di servizio. Lei naturalmente ha letto e accettato i termini di servizio, signor Bosello?”
“Io…”
“Le sono state inviate anche diverse email di avvertimento, visto il suo prelievo particolare.”
“Ma…”
“Vedo qui sul terminale che lei ha cliccato affermativamente su ogni schermata del contratto. C’è perfino un campione del suo DNA a conferma.”
“Quindi…”
“Lasci che glielo dica a titolo personale, signor Bosello, il contratto di servizio è blindato, non c’è modo che lei possa rivalersi. Le consiglio di inghiottire il boccone e andare avanti.”
Tonino resta senza parole, allontana il telefono dall’orecchio e ne fissa il piccolo schermo che mostra la chiamata aperta. Poi riprende la conversazione. “Quindi, posso fare un altro… piccolo… prelievo?”
L’operatore resta in silenzio e dal piccolo auricolare arrivano solo ticchettii di tastiera. Poi la voce dell’uomo assume un tono confidenziale. “Signor Bosello, vede, non dovrei nemmeno… mi spiace, non credo che sarà possibile… sa, i codici di sicurezza per la protezione del cliente… se mi posso permettere, a titolo personale, se c’è qualcuno che vuole chiamare, ecco, lo faccia in fretta, prima di… Signor Bosello, mi sente? È ancora lì…? “

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