#147 – Elementi, aria.

Mi manca l’aria.
Mi manca l’aria profumata dal mughetto che invadeva il cortile, l’aria resinosa dei fogli di sughero che riempivano i tavoli del laboratorio di mio padre.
Mi manca l’aria intrisa di brillantina che il nonno si spalmava a litri sui capelli e l’odore inconfondibile che permeava quell’aria all’interno della sua vecchia auto francese.
Mi manca l’aria autorevole degli immensi corridoi della scuola elementare e quella aromatica di plastica, carta e grafite della cartoleria lรฌ di fronte.
Mi manca l’aria musicale che si sprigionava all’aprire una musicassetta nuova e l’aria resa elettrica dal mio sfregare, ballando, collant e linoleum.
Mi manca l’aria umida di quel giorno d’ottobre in quel tram che sapeva di gente e legno lucido. Quel tram su cui sono salita sola e scesa insieme a te.
Mi manca l’aria che รจ cambiata quando abbiamo iniziato a respirarla insieme. Quell’aria zuppa di te e di me, quando mi hai preso e ti ho avuto.
Mi manca l’aria fresca e leggera della nostra prima casa, l’aria salmastra del mare in autunno, l’aria pungente del fieno d’alpeggio, l’aria fumosa delle serate in compagnia.
Mi manca perfino l’aria pesante e alcolica dei tuoi tardivi rientri, l’aria ferrosa intrisa di sangue, quella sterile del pronto soccorso, l’aria bugiarda e silenziosa delle mie notti da sola.
Mi manca l’aria adesso.
Mentre la tua mano serra la mia gola cosรฌ forte da non riuscire nemmeno a crederlo, mentre ti sento strapparmi le vesti e graffiarmi la pelle, ancora una volta.
Bramo quest’aria che mi stai negando anche se fetida di sudore, alcol e odio. La desidero cosรฌ tanto e cosรฌ poco sono cosciente di quello che faccio, mi agito convulsamente, ti colpisco e graffio ma la tua pelle รจ dura come cuoio.
Mi manca l’aria, mi manca la ragione, sento qualcosa con la mano e l’afferro, non so cos’รจ ma la uso.
Le tue dita smettono di stringere, il tuo peso mi schiaccia di colpo, violento, doloroso.
E l’aria ritorna.
Gelida e bruciante, riempie i polmoni e fa gridare le costole rotte.
Ora, finalmente, respiro.

Altri elementi:
Terra
Acqua
Fuoco

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