Non mi piace essere qui. Non mi piace il modo in cui lei mi fissa senza parlare. E non mi piace che riesca a farmi dire quello che non vorrei dire. Ora si è messa pure a tamburellare con le dita su una cartellina. Ok. Mi concentro su quella cartellina. È rossa. Vedo due piccole lettere scritte a mano con un pennarello nero.
M. D.
Maledizione, ora mi è chiaro dove vuole arrivare.
Riprende a puntarmi addosso gli occhi. Li sento come un tocco gelido sulla pelle, proprio in mezzo alla fronte. O forse sto solo sudando freddo, non lo so. Mi forzo a ricambiare lo sguardo e mi trovo ancora più inchiodato di quanto già non fossi. Occhi neri, capelli scuri, sguardo fermo e indagatore. Mi domando come può tanta freddezza essere racchiusa in un un involucro così bello.
“Abbiamo trovato questo nel suo appartamento.” Lo dice mentre da sotto la scrivania fa comparire un libro. Ovviamente lo riconosco subito. Cominciò a capire perché sono qui. Non rispondo.
“Lo riconosci?”
Da quando mi dà del tu? Sta cercando di cambiare tattica? “Sì.” Inutile negare.
“Sai dirmi cosa ci faceva in casa tua?”
“È un libro. Ne ho tanti altri.”
Lei si lascia sfuggire un mezzo sorriso o forse è solo una smorfia per il mio evidente tentativo di divagare. “È vero,” mi concede. Apre la cartellina e dipana una serie di fotografie sul tavolo, alla rinfusa, senza preoccuparsi di sistemarle. Ritraggono particolari della libreria di casa mia.
Con due dita ne sposta alcune facendole scivolare una sull’altra. Non so perché ma la cosa mi provoca un tremendo fastidio.
“Vediamo un po’,” dice, “Follet, Asimov, Clarke, Benni, Faletti, Martin, Deaver… Una discreta quantità di titoli che spaziano dalla fantascienza al thriller, al fantasy, all’investigativo. Oh, abbiamo anche qualche manuale di hobbistica e manutenzione della casa. Questi sembrano ancora intonsi.”
Sospiro. “C’è anche qualche Saviano e Carrisi. Quindi? Ho infranto qualche legge? Ok, non è certo alta letteratura, ma non ho mai vantato di essermi cimentato in letture impegnate.”
“No, certo. Parliamo di questo ora.”
Eccolo di nuovo, il libro con la copertina rossa. “Cosa c’ è da dire?”
“Sai cosa voglio sapere.”
Non rispondo.
“Devi ammettere che spicca.” Continua.
Sfodero la mia migliore faccia interrogativa.
“Spicca sugli altri.” Precisa.
“Forse perchè ha la copertina rossa?” Sdrammatizzo, o almeno ci provo. Tutto quello che ottengo è nulla.
“Ti è così difficile ammetterlo?”
“Ammettere cosa?”
Sorride. “Non ci sono altri romanzi di questo genere nella tua… biblioteca? Possiamo chiamarla così?”
Avverto del sarcasmo. Lei continua. “Sappiamo di cosa parla questo libro, giusto?”
“Io sì, lei?” Cerco di mantenere le distanze.
“Non è il tuo genere di lettura.” Provoca lei.
“Questo devo ammetterlo.”
“Bene, siamo sulla strada giusta.”
“Giusta per cosa? Non ho ancora capito perchè siamo qui.”
“Per liberarti.”
Questa volta non trattengo una risata. “Liberarmi da cosa?”
“Da quel tuo stupido machismo. Hai letto un sentimentale libro d’amore e ti è piaciuto. Ammettilo!”
Non mi accorgo nemmeno di alzare la voce quando rispondo. “Ma non è un sentimentale, come lo chiami tu, libro d’amore! Come puoi dirlo? Ma lo hai letto? Certo, parla d’amore, come parla di odio, di umanità, di riscatto, d’amicizia, di porte chiuse e nuove possibilità. Parla di morte e di vita, e soprattutto, racconta. Racconta una storia. Basta saperlo ascoltare, sentire.”
Mi sono alzato dalla sedia senza accorgermene. Lei è ancora al suo posto. Si appoggia allo schienale della poltroncina entrando in un cono d’ombra che mi impedisce di vederla.
La sua voce, meno fredda di prima, mi raggiunge mentre una porta alle mie spalle si apre appena. “Puoi andare. Grazie per la collaborazione. Dovessi avere ancora bisogno…”
“… immagino tu sappia dove trovarmi.” Riprendo il libro e muovo verso la porta. “Un’ultima cosa,” le dico prima di uscire nella fresca aria della notte, “sì, mi è piaciuto.”
Una Non recensione! Che bello! Erano anni che non le leggevo una 🙂 questo titolo imperversa … alla fine mi toccherà leggerlo 🙂
(C’è un terribile refuso nel tuo scritto, un verbo senza h… )
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Corretto immediatamente. Non avrei sopportato oltre una tale infamia… 😁
Grazie.
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Ci sono momenti difficili, situazioni non facili. C’è la voglia di addormentarsi e di svegliarsi tra sei mesi o quella di essere inghiottita in un buco nero.
E poi c’è questa recensione fatta così, come solo tu puoi fare, come solo tu sai fare. E sorrido, anzi, respiro.
Grazie, profondamente grazie.
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Di niente. Grazie a te.
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💗
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L’ha ribloggato su cuoreruotantee ha commentato:
Ci sono momenti difficili, situazioni non facili. C’è la voglia di addormentarsi e di svegliarsi tra sei mesi o quella di essere inghiottita in un buco nero.
E poi c’è questa recensione fatta così, come solo tu puoi fare, come solo tu sai fare. E sorrido, anzi, respiro.
Grazie, profondamente grazie.
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Come ho scritto a Cuore, sei un portento Walter!❤
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Grazie Titti, di Cuore… 😁
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Ebbene, colpo di scena:
un buon libro è tale indipendente dal genere 🤗
Bella questa particolare recensione, complimenti 😊
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Grazie mille.
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Una bellissima recensione…un sole nella tua giornata🌞
Quando i periodi sono difficili certe parole toccano il cuore o lo fanno vibrare…energia positiva 💕
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Davvero un piacere leggere questa recensione! Se non conoscessi Cuore, mi avresti fatto venire la voglia di farlo!
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Grazie, vuol dire che ho raggiunto lo scopo.
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❣️
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e no che non lo sapevo già! nonostante, riconosco a posteriori, racchiudesse già tutto, a saperlo leggere.
bravo, bravissimo, per l’originalità del costrutto e per la “discrezione” con cui presenti il libro di Cuore.
ml
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..nonostante, riconosco a posteriori, IL TITOLO racchiudesse…
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