#129 – Breve storia di Maurizio

Il momento in cui accadde non fu come Maurizio aveva immaginato. In quel momento non si rammaricò  di non aver ancora fatto il viaggio che progettava da tempo e non si dispiacque di avere, quella mattina come troppe altre volte, salutato in maniera superficiale moglie e figlie. Non si pentì di non aver mai trovato il tempo di costruire un’altalena in giardino per le ragazze, o di non averle mai portate a sciare come avevano chiesto. Non si accorse di aver continuamente rimandato quel progetto di purificazione del karma, chiedendo scusa o riappacificandosi con alcune persone della sua vita. Non si ricordò di non aver lasciato scritta la password per la banca, né di non aver cancellato quelle foto che era meglio non scattare. Non si arrabbiò con se stesso per il tempo sprecato ad ascoltare di politica quando avrebbe potuto godere di buona musica. O anche cattiva, sempre meglio delle notizie dei radiogiornali. Quando successe, Maurizio non rivisse in un lampo tutta la sua vita, non sentì di nuovo suoni, odori e sapori, non pensò a quello che ancora avrebbe potuto o dovuto fare. Non sprofondò nel dispiacere di non veder crescere le figlie e di non poter invecchiare con la donna che amava. Quando successe, Maurizio non si domandò perché quell’auto stesse invadendo la sua corsia e non provò rabbia per chi la guidava distrattamente. In quel piccolo, infinitesimale anonimo istante Maurizio strinse il culo e il volante e con insospettabile calma pronunciò la sua ultima parola… Cazzo.

12 Comments

  1. sì, sarà banale l’ultimo istante, non avremo modo di fare bilanci e provare rimpianti, ci perderemo in un’imprecazione che non sapremo essere l’ultima.
    riesci a essere allo stesso tempo cinico, realistico e compassionevole.
    ml

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  2. Una volta ho schivato un incidente, credo mortale o giù di lì. In quei pochi secondi ebbi la sensazione di chiusura, come se tutto si fosse fermato in un infinito completamente vuoto. Bel racconto, un estratto concentrato di vita, saresti fenomenale nel creare pubblicità

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    1. Grazie davvero. Infatti ho basato questo breve racconto su una sensazione vissuta realmente. O meglio, la mancanza di sensazioni quando sta per capitare qualcosa di inevitabile (che per fortuna nel nostro caso si è evitato…).
      Riguardo la pubblicità, non so se le passerebbero quelle che ogni tanto mi viene da immaginare…

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