#116 – Il giorno dei giorni

Un leggero formicolio alla nuca. Poco più che una vibrazione. Samu14398 si risveglia dal torpore. Non capisce subito. La tv è ancora accesa. Unica fonte di luce nella stanza.
Una donna sovrappeso e con una voce fastidiosamente stridula sta presentando un sistema snellente di ultima generazione, in una lingua che Samu14938 non riesce a comprendere. Gli applausi del pubblico invece li capisce, quelli sono universali.
Samu14398 resta così, fermo, imbambolato a osservare quella donna accarezzare i muscoli scolpiti di un modello che come unico sforzo regge un bicchiere pieno di una strana sostanza verde. Lo sguardo di Samu14398 scivola dallo schermo al libro di testo aperto sul tavolo che stava cercando di studiare. E poi si annebbia. Nonostante le note altissime la voce della donna funziona meglio di qualsiasi ninna nanna.
Ancora la leggera scossa. Questa volta la riconosce per quello che è, il segnale di un messaggio in arrivo. E se vibra nonostante l’impostazione in Modalità Notte significa che è importante. Controvoglia, il ragazzo si raddrizza sulla sedia e contraendo i muscoli della fronte per più due secondi riattiva il Sistema impiantato sottopelle. Il nano chip collegato ai sistemi uditivo e visivo si connette al web e in un millesimo di secondo Samu14398 è di nuovo online.
Veramente online.
“Complimenti Samu14398. One Day ha scelto te.”
Il messaggio si materializza direttamente nel nervo ottico mentre una voce virtuale lo fa vibrare sui tessuti interni delle orecchie. Solo che lui fatica a crederlo.
“Rispondi.” Sussurra.
Il messaggio sparisce e al suo posto un cursore palpita sospeso nell’aria, proprio davanti alla presentatrice stridula che dentro lo schermo della televisione continua a fare il suo lavoro.
“Bello scherzo,” digita vocalmente, “chi diavolo sei?”
La frase compare in un istante e un gesto impercettibile della testa la invia. La risposta è immediata.
“Vai sul canale 993. E divertiti! Il tempo corre.”
Come in trance, Samu14398 richiama l’orologio del sistema. Due minuti dopo la mezzanotte.
Mima il numero 993 con un dito e il televisore obbedisce.
Sullo schermo compare una teoria infinita di schermi televisivi che si inanellano uno dentro l’altro. Il ragazzo scatta in piedi e la luce nella stanza si ravviva. Il canale 993 mostra quello che vede. Esplode in un urlo di gioia e gli altoparlanti rimandano la sua voce. In un angolo dello schermo c’è il suo nickname e la sua geolocalizzazione. Nell’angolo opposto un numero che indica le visualizzazioni online. Troppo lungo perché Samu14938 riesca a comprenderlo.
Non c’è tempo da perdere, è vero. Qualcuno bussa alla porta. Veloci, pensa. Non si preoccupa nemmeno di essere ancora in mutande. Corre ad aprire e alcuni dei suoi vicini di casa si precipitano all’interno inneggiandolo, abbracciandolo e complimentandosi per l’incredibile fortuna.
Dieci miliardi di individui sul pianeta connessi a Internet attraverso nano chip neurali.
Dieci miliardi di potenziali partecipanti a One Day.
Uno ogni ventiquattro ore, indipendentemente dal fuso orario.
Trecentosessantacinque all’anno, da ventitre anni.
Ottomilatrecentonovantacinque persone selezionate su dieci miliardi.
E adesso Samu14938 è uno di loro.
Adesso, e per ancora 23 ore e 55 minuti Samu14938 sarà l’individuo più famoso e influente dell’intero pianeta. Tutto quello che vede, sente o dice viene trasmesso ogni momento su migliaia di canali televisivi, oppure seguito online su social e web direttamente nel nervo ottico di miliardi di persone. Ogni secondo per le prossime ore.
Samu14938 si lascia trasportare dalla piccola folla fuori dal suo appartamento, fuori dal palazzo. Senza che nemmeno se ne renda conto qualcuno gli fa indossare abiti che sfoggiano loghi, cappellini griffati e occhiali di marca. Decine di voci gli urlano brand o frasi da ripetere, cercano di fargli afferrare oggetti o semplicemente si limitano a piazzarglisi davanti per rientrare nel suo campo visivo e comparire online. Una limousine arriva in pochi minuti e Samu14398 viene risucchiato al suo interno, insieme a un folto gruppo di followers.

“E’ qui?” Lo chiede sapendo già la risposta. La puzza che filtra da sotto la porta è inequivocabile.
L’agente fissa lo sguardo sul codice QR della porta e richiede un accesso immediato. Intanto accetta la mascherina che il collega gli allunga e se la sistema sul volto. Il Sistema invia il segnale attraverso i dispositivi wireless fissati alle cinte degli agenti e la serratura automatica scatta.
L’odore di cadavere esce dall’appartamento e lascia spazio ai poliziotti.
La stanza è buia, disordinata, completamente a soqquadro, cartoni di pizza e avanzi di cibo campeggiano un po’ ovunque. Il televisore riverso sul pavimento è ancora acceso, nonostante lo schermo crepato e gli altoparlanti gracchianti. Il canale 993 mostra la soggettiva di una donna in procinto di partorire. Le persone che l’assistono hanno un aspetto orientale e non sembrano sapere bene come comportarsi. Sullo sfondo si notano altre persone che cercano di attirare l’attenzione, sbracciandosi e urlando.
Nel centro della stanza il ragazzo penzola immobile dal soffitto. La corda che parte stretta attorno al collo termina fissata a un gancio sul soffitto, una sedia è rovesciata poco più in là.
Uno dei due agenti gira attorno al corpo, descrivendo intanto la scena che si memorizza nei server della centrale. “Suicidio.” Sentenzia infine. Il Sistema conferma e notifica la chiusura dell’indagine in tempo reale.
Il collega richiama l’identità della vittima grazie al chip ID.
“Mi pareva di averlo già visto…”
“Schedato?”
“No, la settimana scorsa era online su One Day. Samu14398.”
“Ah. Non la guardo quella merda.”
“Sei un dio per 24 ore poi torni alla tua vita. Non è il primo che la fa finita dopo.”
“Lo mettiamo su Instagram?”
“Ma no, a chi vuoi che importi?”

8 Comments

  1. Tu dici che i Ferragnez potrebbero fare questa fine? Mi vado a bere un bicchiere d’acqua, il racconto mi ha agitata…certo se l’acqua fosse quella della Ferragni sarebbe ancora meglio. Buona giornata Walt

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