Quello che ripropongo qui è uno dei miei racconti postati quasi all’inizio di questa piccola avventura del blog. So per esperienza diretta (cioè ne sono affetto anch’io) che quando si inizia a seguire un blog difficilmente si va a curiosare nei vecchi articoli, vuoi per pigrizia, vuoi per mancanza di tempo. Questo racconto è uno dei miei preferiti. Mi dispiaceva che fosse rimasto incastrato nell’oblio del tempo. Buona lettura.
Blu
Quel giorno non era un bel giorno. Il freddo stava arrivando. Ci svegliammo all’alba per smontare il campo e trasferirci più a sud. A me non piaceva lasciare quel posto perché lì ci ero nato.
Le praterie del sud dove andavamo solitamente a svernare erano ampie, verdi e piene di cibo, ma io avevo un debole per il mio fiume impetuoso che si buttava giù dalle montagne. Il suo frastuono continuo ci accompagnava giorno e notte. Un gigante rumoroso e generoso.
Ero andato a salutarlo un’ultima volta prima di andarmene. Stavo tornando verso le tende ormai smontate… Continua a leggere.
Ciao Walter e hai fatto benissimo a ripostarlo perché è una storia bellissima e commovente. Il finale lascia stupiti e strappa un sorriso incredulo, ma i finali a sorpresa sono solo uno dei tuoi trademark migliori! Tu sarai nato con la penna in mano…
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Grazie, grazie. Troppo buona… (ma mi raccomando, continua…)
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Si davvero bella😊😊😊
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Grazie. Anche per essere sempre qui.
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