#87 – Scendere in campo

“Innanzitutto voglio ringraziarla per avermi dato la possibilità di partecipare a questo libero scambio di idee ed opinioni. Naturalmente è risaputa la mia storica propensione per la libertà di opinione, di stampa, di manifestazione personale. Sarà senz’altro d’accordo con me nel voler ribadire ad ogni costo e ad ogni prezzo che la libertà personale è oltremodo la ricchezza più importante nella nostra esistenza. Per questo, per continuare nella ferma tradizione appartenente al mio albero genealogico fin da tempi non sospetti, ho deciso di porre tutto me stesso in questo nuovo percorso, sì politico ma anche personale, sì sociale ma anche privato, sì ricco di soddisfazioni quanto di insidie e pericoli. Scendere in campo in questo particolare momento di congiunture economico sociali  che tendono allo disfacimento dello stesso tessuto sociale a cui siamo così radicati e che minano il concetto stesso di benessere, welfare, gioiosa anzianità e spensierata giovinezza, che increspano il già sottile tessuto che lega a doppio e triplo filo i rapporti interpersonali tra popolazioni di diversa etnia, provenienza, cultura e religione, scendere in campo, dicevo, non è assolutamente un sacrificio e una sofferenza, un dovere e un obbligo, anzi non di meno si tratta di un piacere, un afflato mistico che affronto con cuore leggero e non di meno colmo di felicità. Sono pronto ad affrontare un percorso di rinascita e comunione che porterà noi tutti, elettori ed eletti, rappresentanti e rappresentati, ad un nuovo livello di governabilità e vivibilità della nostra ormai troppo vituperata società, pronti a superare difficoltà, diversità, differenze, disprezzi, dissapori, disuguaglianze e finanche difficoltà, che si sa son ridondanti. Spazzeremo il vecchio per fare posto al nuovo, disgregheremo i pesanti e polverosi muri della politica antica e involuta per fare posto alle lastre di cristallo della politica futura ed evoluta. Con il vostro voto potremo abbattere per ricostruire, cancellare per riscrivere, svegliarci per sognare e, se a qualcuno viene in mente altro me lo dica che l’assumo come  ghost writer. Voi sarete le mie idee, voi sarete il mio sostegno, voi sarete la mia forza, voi sarete il mio biglietto d’ingresso per quel circolo privato che fino ad ora è stato privilegio di pochi, ma al quale proprio grazie a voi potrò accedere per porre fine alle ingiustizie, ai soprusi, all’illegalità, al qualunquismo e al fanatismo, sia esso politico, religioso, sportivo o culinario. Per concludere, perché non sono certo una persona che si perde in inutili e vuoti gineprai linguistici, vi esorto a confidare nella solida speranza che un voto alla mia persona è un voto concreto per il cambiamento, per  la trasformazione, per l’evoluzione, per l’innovazione, per la metamorfosi e non ultimo il trionfo della verità e della giustizia. Grazie, di cuore, di anima, grazie.”

“Quindi… se non ho capito male… piccolo Tonino…  ti candidi come rappresentante di classe?”

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