Forse, domenica avevi un impegno improrogabile.
Forse, domenica sei andato a fare quella gita fuori porta che aspettavi da settimane.
Forse, non eri a conoscenza del fatto che ci fosse un referendum.
Forse, invece, hai dato ascolto a quelle persone che nonostante debbano seguire alla lettera la Costituzione, in realtà ti hanno detto che l’astensione é legittima e in questo caso anche auspicabile.
Forse, non ti sei informato a sufficienza sulla questione perché in fondo non ti interessava.
Forse, la prossima volta che andrai a fare un bagno al mare, che sia tra un mese o tra dieci anni e noterai chiazze oleose sull’acqua, ti indignerai chiedendo come mai nessuno fa nulla al riguardo.
Forse, sei una di quelle persone che pensano che tanto non cambia nulla, qualsiasi cosa si faccia.
Forse, pensavi di fare una cosa giusta mantenendo il posto di lavoro agli operai delle piattaforme non sapendo che l’obbligatorio smaltimento delle stesse piattaforme avrebbe creato ancora maggiore occupazione.
Forse, non hai collegato il surriscaldamento globale all’utilizzo di idrocarburi.
Forse, non hai compreso bene il valore simbolico di una scelta.
E inoltre, forse ti sei dimenticato di tutti coloro che in passato hanno dato la vita affinché tu potessi essere libero di andare a votare, o magari non ne sei mai venuto a conoscenza perché invece di leggere libri e imparare la storia preferisci vedere spettacoli per cerebrolesi in televisione.
Comunque, quale che sia stata la tua ragione per non sprecare un po’ del tuo prezioso tempo a mettere una croce su un foglio e dare un futuro più pulito ai tuoi figli, non voglio saperlo.
Non te lo chiedo se hai votato o meno al “referendum sulle trivelle”.
Almeno, se resto col dubbio, posso far finta di niente e continuare a parlarti.
foto: pescata dal web